La conferenza stampa del Presidente della BCE Mario Draghi non ha fornito nuove indicazioni sul futuro della politica monetaria e il tono sommesso usato dal Governatore non ha fatto cambiare idea alla maggior parte degli investitori sul fatto che a settembre arriverà una svolta importante.
Giovedì, nella conferenza stampa successiva alla riunione di luglio del Consiglio Direttivo, Draghi ha cercato di rassicurare confermando che gli acquisti di obbligazioni aumenterebbero nel caso la ripresa dell’eurozona si inceppasse ed evitando di fissare una data d’inizio delle discussioni sul ritiro delle misure adottate negli anni di crisi. Ma quegli investitori convinti che la banca centrale sia in procinto di ridurre lo stimolo monetario dopo che il mese scorso a Sintra, in Portogallo, Draghi ha dichiarato il pericolo della deflazione scongiurato non hanno visto alcun segno di ripensamento al riguardo: Draghi sembra essere rimasto della stessa opinione, ribadendo l’idea che la reflazione ha soppiantato la minaccia deflazionistica.
Tutto ciò ha spinto l’euro ai massimi dall’agosto del 2015, toccando quota 1,166 sul dollaro, mentre i mercati obbligazionari si sono mantenuti stabili. Draghi si è soffermato sulla debolezza dell’inflazione nell’eurozona e ha dichiarato che l’Eurotower si muoverà con cautela, lasciando intendere che le misure di stimolo potrebbero restare in vigore per tutto il 2018 e anche oltre.
La BCE si muove lungo un terreno stretto, riducendo gradualmente il livello di accomodamento monetario man mano che l’economia dell’eurozona prende slancio nel tentativo di evitare un “taper tantrum”. Sia pure con alcune differenze marginali, questo è lo stesso orientamento delle altre banche centrali dei Paesi avanzati. Ciò detto, da tempo gli esponenti della BCE in privato affermano che la riunione del 7 settembre potrebbe dare indicazioni sul futuro della politica monetaria. Verso la fine di agosto Draghi interverrà alla conferenza della Fed di Jackson Hole, la quale potrebbe rappresentare un’opportunità per segnalare una svolta.
Perciò, conclude Torri Denis Alborino, nonostante Draghi abbia cercato di tenere basse le attese dei mercati per il vertice di settembre, molti investitori sono certi che nei prossimi mesi il futuro del QE diventerà oggetto di discussione, e che da lì a poco si conoscerà la sua sorte. In definitiva, la conferenza stampa non è stata abbastanza rassicurante da fare cambiare idea né a loro né a noi.
Desteco – Ica Network
Fonte: EU, BCE, CEE